I compiti a casa? un vero e proprio stress per molti genitori e figli! In questo articolo, vi propongo alcuni spunti di riflessione e qualche piccola strategia che potete sperimentare in prima persona.
Uno degli ingredienti fondamentali nello studio, così come in tutto ciò che facciamo è il piacere: in ogni cosa, anche se pesante e noiosa, dobbiamo trovare qualcosa di piacevole e stimolante proprio perchè non sia una vera tortura. Certo, trasmettere il piacere nello studio è cosa ardua, ma sicuramente, alcuni comportamenti verbali e non verbali, possono essere d’aiuto.
Un primo aspetto da considerare, è il ruolo dell’esempio che diamo ai nostri figli in ogni momento, non soltanto quando siamo intenzionati a farlo, parafrasando le parole di Isaacs.
Proprio perchè lo studio deve essere il più possibile piacevole, insistere con fare minaccioso o colmi di rabbia (“Devi fare i compiti!”), difficilmente sarà un tentativo efficace. Sostituire l’insistenza con il coinvolgimento, può essere una strada diversa e spesso più efficace: “E’ l’ora (magari stabilita) di fare i compiti! Prendiamo il diario e vediamo cosa dice!”, naturalmente con un sorriso, che non si farà scoraggiare dai tenativi di resistenza; sdrammatizziamo e non drammatizziamo.
Accompagnare il momento dedicato ai compiti alternando aiuto e autonomia, può essere un buon modo per educare allo studio. Dopo aver visionato i compiti, si inizia insieme e si ricontrolla alla fine. Aiutare eccessivamente può essere controproducente considerando che l’obiettivo è l’autonomia; per questo le ripetizioni dovrebbero essere valutate attentamente, utilizzando questa tipologia di supporto solo quando strettamente necessario.
Una piccola strategia per stimolare è quella di dubitare: “Questo esercizio è difficile, ci metterai almeno 20 minuti” e quella di gratificare, ma senza eccedere: “Sei stato davvero bravo, ma vediamo come te la cavi con il prossimo esercizio”.
Ricordiamoci, inoltre, che gli errori sono concessi e che le regole, poche ma semplici e chiare, sono importanti per procedere al meglio.
Infine, un buon metodo di studio e una buona organizzazione, non possono che facilitare il processo di apprendimento. Possono bastare alcune semplici abitudini per ottenere risultati migliori e un apprendimento a lungo termine. Per esempio, sarà importante stabilire delle pause, imparare ad approcciarsi al testo nel modo più efficace e apprendere alcune semplici strategie per favorire il processo di memorizzazione, ricordandoci che: ” Il bambino non è un vaso da riempire, ma un fuoco da accendere” (F. Rabelais).

 

Bibliografia:

Bartoletti, A. (2017). Lo studente strategico. Come risolvere rapidamente i problemi di studio. Ponte alle Grazie.

Nardone, G. (2012). Aiutare i genitori ad aiutare i figli, problemi e soluzioni per il ciclo di vita. Ponte alle Grazie.